
EDITORIALE
Care Lettrici, cari Lettori,
la fine dell’anno per la prima volta dopo tanto tempo porta con sé,finalmente, una serie di segnali e indicatori – dall’andamento del PIL ai dati sull’occupazione e sulla disoccupazione, inclusa quella giovanile, alle prospettive di crescita nei singoli settori industriali cardine della nostra economia – che poggiano su trend positivi già da qualche trimestre, come confermato dall’ultimo comunicato ufficiale ISTAT pubblicato a fine novembre scorso, così da rendere fortemente credibile uno scenario che veda dinamiche di crescita e ripresa in continuità anche nel 2018.
Non si può non sottolineare – in primis come cittadini e quindi come manager d’azienda – che un quadro come quello appena accennato, atteso da tempo, sarebbe estremamente importante per riportare la nostra economia a produrre quegli indicatori di miglioramento tali da rafforzare le aspettative di ripresa da parte delle aziende, degli operatori e dei mercati finanziari, con i benèfici effetti che ciò comporterebbe sull’attrazione di investitori e di nuovi capitali finanziari, e la conseguente spinta agli
investimenti e alla crescita del nostro Paese.
In questo scenario è fortemente auspicabile che la classe politica, tutta indistintamente chiamata nella prima metà del 2018 a proporsi per il confronto elettorale di fine Legislatura, riesca a sentire forte il senso di responsabilità del momento mettendo al primo posto dei propri programmi e obiettivi la determinazione nel dare credibilità e continuità al quadro positivo appena commentato. Saranno determinanti, per il futuro del Paese e per le nostre imprese, le decisioni che dovranno essere assunte in ordine ai tre maggiori ostacoli che si frappongono allo sviluppo e alla competitività del Sistema Italia: debito pubblico/spesa pubblica, pressione fiscale e costo del lavoro, che oggi costituiscono una zavorra troppo pesante da sopportare poiché frenano
la crescita e possono attenuare, se non vanificare, questi primi positivi segnali di ripresa.
Venendo ora a fermare due fotogrammi del film di eventi che hanno caratterizzato il quarto trimestre 2017 della nostra Associazione, è doveroso partire dal 40mo Congresso Nazionale ANDAF tenutosi fra il 26 e il 28 ottobre scorsi nella magnifica cornice del Palazzo dei Priori di Perugia, a cui questo numero della Rivista dedica l’articolo di apertura.
Il riscontro positivo che l’evento ha avuto, sia in termini di partecipazione – con oltre 320 presenze, numero difficilmente raggiunto in passato – che di attestazioni entusiaste sulla levatura degli argomenti dibattuti e dei relatori che li hanno proposti, ci rende orgogliosi e sempre più convinti che la qualità che ANDAF riesce a esprimere quando concentra i suoi valori e capacità in occasioni come queste – dove il “lavoro di squadra” trova la sua massima espressione – è una certezza e rappresenta davvero un grande valore per tutti noi. Ringrazio per questo tutti coloro che hanno contribuito in misura determinante al successo del Congresso, dal Presidente della Sezione umbra Luca Magnanelli, ai membri – me escluso – del Comitato Organizzatore: Sergio Lamonica, Dante Valobra, Michele Malusà e lo stesso Luca Magnanelli, per chiudere con la nostra impagabile Segreteria associativa, capace ogni anno di più di stupire per la capacità di rendere apparentemente semplici e lineari le complicazioni di una macchina organizzativa che invece ha meccanismi estremamente delicati e complessi.
Sul tema al quale il Congresso è stato prevalentemente dedicato, la digitalizzazione e le sfide che essa propone con prepotente energia alle imprese e a noi CFO, la nostra Associazione si impegna a incentrare buona parte dei suoi percorsi di studio e approfondimento, sia all’interno dei lavori che i Comitati Tecnici andranno a sviluppare nel 2018 che nei programmi formativi dell’anno prossimo.
Il secondo fotogramma che voglio incorniciare fra i principali eventi ANDAF di questi ultimi mesi del 2017 si riferisce alla consegna dei CFO Award intitolati alla indimenticata figura di Romano Guelmani, arrivati al loro secondo anno di vita. La cerimonia di premiazione ha infatti avuto uno sfondo di grande rilievo, grazie al contesto di assoluto valore che l’evento, curato anche quest’anno con il validissimo contributo professionale di Accuracy, ha meritato grazie alla collaborazione di Borsa Italiana e di Elite. Il 10 novembre 2017 i quattro premi – riferiti alle categorie “società non quotate”, “società del comparto Elite”, “società quotate MTA” e “società quotate AIM” e assegnati rispettivamente a Alessandro Zurzolo (CFO Ilva), Massimo Getto (CFO Viasat Group), Monica Cipolotti (CFO Stefanel) e Myriam Amato (CFO Giglio Group) – hanno avuto infatti la prestigiosa cornice milanese
di Palazzo Mezzanotte, a riprova del valore crescente dell’iniziativa, anche in termini di comunicazione e immagine, aspetto che fa ben sperare per il rilievo che i premi CFO Award assumeranno negli anni a venire, dando così sempre più lustro alla figura unica,
di manager e di uomo, del nostro Romano.
Chiudo inviando a Voi tutti e alle Vostre Famiglie i miei più sinceri Auguri per un positivo e promettente 2018 che, non va dimenticato, vedrà scadere – con l'approvazione del bilancio 2017 – il mandato dell’attuale Consiglio Direttivo dell’Associazione da me presieduto, ma soprattutto ci vedrà festeggiare con grandissimo orgoglio, nel corso del prossimo Congresso Nazionale, il 50mo anno di vita di ANDAF, che ha avviato il suo percorso a Milano, nel novembre del 1968, grazie allo spirito di iniziativa di un gruppo
di illuminati Direttori Amministrativi di alcune importanti aziende del Nord Italia.
Roberto Mannozzi - Presidente ANDAF
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