
ANDAF Magazine n. 1-2025
Cari Amici,
le elezioni americane hanno confermato Donald Trump per la seconda volta, non consecutiva, Presidente degli Stati Uniti.
Attendiamo l’insediamento. Si intravedono spiragli di pace in Ucraina e in Medio Oriente. Spiragli. Quello che non è ancora chiaro è il prezzo che dovrà essere pagato per fermare queste due guerre sanguinose e assurde.
Vedremo cosa succederà quando le nuove forze governative saranno in campo. Osserviamo tuttavia un mutamento di scenario. Negli Stati Uniti si comincia a delineare la struttura della leadership. Elon Musk, un ex startupparo, imprenditore visionario quanto discusso, proprietario di infrastrutture strategiche, si appresta a diventare il nuovo capo del personale del più grande e potente Paese del mondo.
Gli equilibri dell’Europa appaiono fragili come non mai. Manca una visione, una strategia, il pragmatismo necessario per essere un continente con peso politico, non un ammasso geografico di regolamenti e burocrazia. Difesa, autonomia energetica, tutela degli interessi nazionali nei settori che hanno fatto forte l’Europa e che oggi soffrono.
Di queste settimane le notizie circa le migliaia di licenziamenti previsti nel settore dell’automotive, un tempo motore della nostra crescita. Ora non più.
Se vi sia necessità di una Europa forte, solida e coesa abbiamo già parlato, ricordiamo bene l’intervento di Bruno Tabacci al Congresso ANDAF di Capri nel 2023. Dall’Europa non si può prescindere, ma non basta dichiararlo, bisogna esprimere una visione e poi attuarla. Ci vuole pragmatismo, sacrificio, ricerca del compromesso nell’interesse comune.
La Commissione Europea è fresca di insediamento, processo non semplice, con consueto strascico di polemiche (spesso inutili e autolesionistiche) legate alla nomina dei Vice Presidenti. Avere un rappresentante per l’Italia forte e autorevole non è un concetto di destra o di sinistra, per fortuna è andata. Auguriamo buon lavoro all’onorevole Raffaele Fitto, persona di grande esperienza che certamente si impegnerà per il bene del Paese.
È tempo di Finanziaria, e anche di protesta. L’Italia è divisa in due blocchi, anzi tre. Le ultime elezioni regionali ci hanno ricordato che la maggioranza degli italiani è quella che non vota.
E che ci entriamo noi? Beh, la risposta la sapete già. Solo dall’impegno, dalla volontà di costruzione, nasce – anzi rinasce – lo sviluppo. Al congresso di Verona abbiamo parlato dell’importanza di far rinascere lo spirito imprenditoriale che ha sempre caratterizzato, anche nei momenti più difficili della nostra storia, il nostro Paese. Senza imprenditori e senza imprese non c’è futuro. Non c’è futuro per i nostri figli, non ci sono lavoratori, né sindacati, né pensioni per noi e per chi verrà dopo di noi. È importante capirlo ed è importante che la nostra categoria si faccia stimolo di questo, supportando gli imprenditori con la passione e la lungimiranza, e anche il rigore, patrimonio dei Direttori Amministrativi e Finanziari.
Notizia dell’ultim’ora: via Tavares dalla Stellantis, richiamato Palmer, storico CFO dell’era Marchionne. Quando il tempo si fa brutto… è il CFO che apre l’ombrello.
Mai come oggi, è necessario mettere insieme le forze migliori dell’Italia per fare squadra e aiutare lo sviluppo. Noi lo siamo, facciamo anche noi la nostra parte!
Buon Anno nuovo a Voi e alle vostre famiglie.
Agostino Scornajenchi
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